In
riferimento al gioco del lotto, l'assistito è
colui che riceve i numeri da giocare anche con
un mese, anno o secolo d'anticipo. Esso è
anche detto "santone" (per i suoi contatti
con il paranormale) o "diavolillo" (se
viene a contatto con spiriti cattivi). La tradizione
tramanda che, dopo il periodo adolescenziale,
l'assistito si renda conto della sua facoltà
di conoscere i numeri, di poter evocare gli spiriti
con l'aiuto di un libro magico, di vivere in stati
di coscienza alterati. Le persone lo considerano
una persona eccentrica, poco realistica e pratica,
disinteressata alle vicissitudini di questo mondo.
Ciononostante, queste caratteristiche non lo rendono
ostile; al contrario, l'assistito è accettato
per le sue facoltà divinatorie, svolge
una funzione sociale importante. Gli vengono offerti
doni e denaro per ricevere i numeri da giocare.
Molti assistiti col tempo si sono rivelati degli
imbroglioni, dei disoccupati in cerca di fortuna,
ma non bisogna fare di tutta l'erba un fascio.
Esiste una regola importante (imposta dagli stessi
spiriti) che vige tra assistito e i giocatori
del lotto: l'assistito non può giocare
i numeri che i morti gli danno. Gli assistiti
hanno un grande prestigio presso il popolo: è
risaputo che essi non danno mai dei numeri sbagliati,
ma sono i giocatori ad interpretare male le loro
parole, i suoi gesti. Anche l'atto di starnutire
può avere una valenza, può corrispondere
ad un numero, che è individuato attraverso
la consultazione della Smorfia. Poche sono le
donne assistite, perché a loro è
da sempre conferito il compito di interpretare
i sogni.
Il monaco o l'eremita, soprattutto se fisicamente
segnato, ha poteri divinatori già per il
fatto di condurre una vita spirituale in un luogo
"eremitico" come è il convento.
Egli non potrebbe prestare le sue conoscenze ai
vizi del popolo, ma tradizionalmente la sua figura,
più di quella del prete, è legata
al mondo del lotto. Come avviene per l'assistito,
anche il monaco è oggetto di regali e di
inviti a pranzo; si dice che preferisca dare i
numeri alle donne, ma in questo caso si scende
anche nel campo delle credenze popolari.
In virtù della loro diversità, del
loro non essere né unicamente uomini, né
unicamente donne, i femminielli hanno una funzione
sociale particolare. Accettati dal popolo, a essi
sono attribuiti particolari poteri magici. Anche
il venditore ambulante della Smorfia ha poteri
divinatori, essendo in continuo contatto con il
libro dei numeri. A lui ci si rivolge per l'interpretazione
dei sogni, ma a volte lo si associa alla figura
dello stregone perché conosce le pratiche
rituali .
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